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Corso Porfirie e malattie rare

Biosintesi dell’eme, biochimica delle porfirine, classificazioni delle porfirie. Patogenesi dell’alcaptonuria e dell’emocromatosi ereditaria
G. Biolcati, L. Barbieri, F. Sorge
Centro per le Porfirie-Istituto Dermatologico San Gallicano IRCCS Roma


 

Le porfirie sono un gruppo di malattie metaboliche, rare, ereditarie, la cui base patogenetica è costituita dalla ridotta attività di uno degli enzimi della via biosintetica dell’eme.

La biosintesi dell’eme inizia con la formazione dell’Acido -aminolevulinico (ALA) dalla condensazione e successiva decarbossilazione di due molecole, succinyl coenzima A (succinyl CoA) e glicina.

Le diverse tappe della catena biosintetica sono catalizzate da differenti enzimi ed in relazione allo specifico difetto enzimatico, si determina iperproduzione ed accumulo di diversi tipi di porfirinogeni e/o precursori.

I porfirinogeni, quando esposti all’aria, subiscono una rapida ossidazione trasformandosi nella corrispettiva porfirina e questa è la sostanza biologica utile per la determinazione di laboratorio. Le caratteristiche fisico-chimiche delle porfirine sono legate anche al loro numero di gruppi carbossilici e queste caratteristiche condizionano la sede di accumulo, la via della loro eliminazione e la sintomatologia alla quale danno luogo.

Le porfirie possono essere classificate o in base alla sede prevalente di espressione del difetto enzimatico - Porfirie eritropoietiche e Porfirie epatiche - o in base alla sintomatologia -Porfirie acute e Porfirie non acute - per praticità clinica, la classificazione più usata è quella che le distingue in acute e non acute.

L’emocromatosi è una malattia ereditaria caratterizzata da un progressivo accumulo di ferro nel’organismo. La forma più comune (emocromatosi tipo 1), è dovuta a mutazioni del gene HFE. Vi sono poi altre forme più rare: l’emocromatosi giovanile (tipo 2), l’emocromatosi 3 e 4 determinate da mutazioni rispettivamente dei geni TfR2 e FPN1. Il sovraccarico di ferro svolge il suo ruolo lesivo determinando fibrosi, sofferenza e morte cellulare, con ripercussioni sulla funzionalità dell’organo interessato. La cute è tra i primi organi a modificarsi con iperpigmentazione e xerosi.

L’alcaptonuria è una malattia rara, ereditaria, a trasmissione autosomica recessiva, determinata dalla riduzione dell’attività dell’omogentisinico ossidasi, enzima che interviene nel processo di degradazione della fenilalanina e della tirosina. L’acido omogentisinico in eccesso forma dei polimeri di colorito bluastro che si accumulano in vari organi e tessuti, principalmente cute e cartilagine, provocando alterazioni pigmentarie e funzionali.

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