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Focus on: Terapia della rosacea

Terapia sistemica
G. Labrini

Coordinatore Dermatologia Ambulatoriale, A.U.S.L. Parma


 

L’approccio terapeutico della rosacea non può prescindere dalla fase clinica della dermatite, che presenta un andamento cronico, caratterizzato da frequenti remissioni e riesacerbazioni.

Sulla base delle attuali conoscenze, sarebbe forse meglio considerare la rosacea una sindrome o una tipologia, caratterizzata da varie combinazioni di segni cutanei, con esordio tipico verso i 30 anni, ad eziologia e patogenesi sconosciute, priva di markers istologici o serologici.
Uno special report del JAAD, stilato nel 2002, ed in pratica confermato nel 2004, dal comitato di esperti della National Rosacea Society, propone un sistema di classificazione e staging, basato sugli aspetti morfologici, definendo 4 sottotipi di Rosacea (eritemato-teleangectasica, papulo-pustolosa, fimatosa ed oculare) ed 1 variante (granulomatosa).

Da queste classificazioni, risultano escluse la rosacea fulminans o pioderma facciale, la dermatite periorale e la dermatite acneiforme indotta da steroidi.

Nella forma prevalentemente vascolare, è stato proposto, specie in soggetti emotivi e/o tachicardici, il trattamento a dosaggi subterapeutici con Clonidina, Atenololo e Nadololo, stimolante i recettori alfa-adrenergici del SNC, il primo e beta-bloccanti non cardioselettivi, i secondi.

Nelle donne in menopausa, può essere associata terapia transdermica estroprogestinica.

Nelle forme papulo-pustolose risultano efficaci le tetracicline orali, che riducono la componente infiammatoria e che agiscono anche sulle eventuali complicanze oculari.

Si utilizzano in genere doxiciclina e minociclina, preferite alle vecchie tetracicline, oltre che per l’efficacia, per la buona tollerabilità e la piu’ agevole somministrazione giornaliera. Altri antibiotici orali proposti sono claritromicina ed eritromicina.

Parimente efficace risulta il metronidazolo, utilizzato sia per via topica (0,75% - 1%), che per via sistemica. Questo ultimo appare valido anche a lungo termine, nel prevenire le prevedibili recidive, mantenendo la remissione indotta anche da altri trattamenti.

Nelle forme severe, puo’ essere utile l'uso dell'isotretinoina, inizialmente proposta al dosaggio medio quotidiano di 0,3 - 0,5 mg/kg/die, per 8-12 settimane. Attualmente si utilizza al dosaggio di 10mg/die.

Anche le forme conglobate, quelle granulomatose, il linfedema ed il rinofima in fase iniziale, sembrano rispondere bene all'isotretinoina orale, ma il trattamento va protratto per tempi più lunghi.

Controversa l'associazione tra rosacea ed Helicobacter pilori: diversi Autori ritengono che l'eradicazione del batterio possa avere effetti significativi sulla dermatite.

Trattamenti alternativi sono stati proposti, su piccole casistiche ed in maniera non controllata, con ketoconazolo, itraconazolo, propanololo, tacrolimus, ascomicina, diclofenac, spironolattone, dapsone e tiabendazolo.

Controindicati i corticosteroidi, che possono indurre un peggioramento della dermatite.

 

BIBLIOGRAFIA

  1. Wilkin J, Dahl M, Detmar M, Drake L, Feinstein A, Odom R, et al. Standard classification of rosacea: report of the National Rosacea Society expert committee on the classification and staging of rosacea. J Am Acad Dermatol. 2002;46:584-7.
  2. Wilkin J, Dahl M, Detmar M, Drake L, et al.: Standard grading system for rosacea: Report of the National Rosacea Society Expert Committee on the Classification and Staging of Rosacea. J Am Acad Dermato. 2004;50:907-912.
  3. Wilkin J.K.: Rosacea: pathophysiology and treatment. Arch Dermatol 130 (1994), pp. 359-362.
  4. G. Plewig and A.M. Kligman, Editors. Acne and rosacea (3rd ed.), Springer, Berlin (2000).

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