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L'interpretazione degli esami di laboratorio

Le altre MTS
A. L. Rapaccini, M. A. Pata - Firenze
 


 

 

 

L’infezione genitale da HPV rappresenta in questo momento la MTS più diffusa in tutto il mondo.

Da un punto di vista diagnostico, l’esame clinico è sufficiente per la diagnosi; si ricorre all’esame istologico quando le lesioni verrucose non rispondono alla terapia standard, quando peggiorano durante la terapia, quando il paziente è immunodepresso, quando le verruche sono pigmentate, fisse, dure e/o ulcerate e tutte le lesioni cervicali sospette.

La reazione di polimerizzazione a catena (PCR) rappresenta il test altamente specifico e sensibile per tipizzare gli HPV delle lesioni genitali, ma troppo costoso e sensibile per essere utilizzato per la diagnosi di routine o per il trattamento delle lesioni cervicali.

Fra le malattie ulcerative l’Herpes genitale rappresenta la malattia sessualmente trasmessa più frequente nei paesi industrializzati; negli USA vengono segnalate 600.000 nuove infezioni di Herpes genitale all’anno, circa 1 adulto su 5 presenta l’infezione da HSV2.

La diagnosi è semplice nelle forme cliniche tipiche dell’Herpes genitale caratterizzate dalle lesioni vescicolose a grappolo; difficile, invece, risulta quando l’Herpes genitale si presenta con lesioni atipiche, in questo caso risulta necessario l’esame colturale che rappresenta il “gold standard” per la diagnosi dell’Herpes genitale.

La metodica PCR rappresenta un test altamente sensibile e specifico che permette di tipizzare i virus erpetici e che, grazie alla sua sensibilità, potrà sostituire l’esame colturale.

I test sierologici, importanti da un punto di vista epidemiologico, non sono diagnostici in quanto non permettono di differenziare l’infezione HSV1 da l’infezione HSV2.

Le Uretriti gonococciche sono caratterizzate da una infezione genitale con secreto purulento.

La metodica diagnostica più rapida e semplice, anche se non molto sensibile, è rappresentata dallo striscio con colorazione di Gram dove si evidenziano, nei campioni positivi, diplococchi Gram negativi all’interno dei polimorfo nucleati.

La Uretrite non gonococcica è causata principalmente, nel 50-70% dei casi, C. trachomatis.

Il “gold standard” per la diagnosi è l’esame colturale su terreni cellulari; con l’introduzione delle metodiche di biologia molecolare, la PCR viene utilizzata per la diagnosi di Uretrite acuta anteriore grazie alla sua alta sensibilità e specificità.

Martedì 16

Mercoledì 17

Giovedì 18

Venerdì 19

Sabato 20

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