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CORSO: Dermoscopia: la conosci davvero?

Gli equivalenti topografici della rete pigmentaria
Saturnino Gasparini

Coordinatore G.I.D. (Gruppo Italiano di Dermoscopia dell‘A.I.D.A.)


 

 

La rete pigmentaria appare come un insieme di linee pigmentate che si stagliano su un fondo chiaro incrociandosi a formare delle maglie. Essa è l’espressione di un aumento della densità melanica a livello dello strato basale dell’epidermide.

Da un punto di vista anatomico le linee della rete corrispondono agli zaffi interpapillari iperpigmentati mentre gli spazi chiari all’interno delle maglie correlano con l’apice delle papille dermiche.Nelle creste,infatti, vi sono più melanociti e cheratinociti,quindi più melanina che nelle porzioni soprapapillari.

L’aspetto della rete è determinato, pertanto, dalle dimensioni,dalla distribuzione e dalla pigmentazione degli zaffi interpapillari

La presenza di un reticolo atipico,soprattutto in posizione eccentrica, caratterizzato da maglie irregolari e trama ispessita, brusca interruzione periferica, di colore marrone-nerastro o grigio-nerastro deve far sospettare un melanoma

In alcune sedi particolari, quali il volto, le regioni palmo-plantari e le mucose accessibili,la particolare conformazione anatomica degli zaffi interpapillari condiziona la comparsa di pattern dermoscopici peculiari che rappresentano degli analoghi topograficii della rete comunemente osservabile in tutti gli altri distretti cutanei..

Gli aspetti dermoscopici delle lesioni pigmentate del volto sono condizionati dal fatto che al distretto cefalico le creste interpapillari si presentano quasi appiattite. Pertanto in questa sede, pur potendosi osservare un reticolo (spesso grossolano), non si realizza una rete pigmentaria vera e propria ma un pattern dermoscopico che viene definito pseudoreticolo.

Le linee di questo pseudoreticolo sono dovute alla presenza di pigmento melanico intorno agli annessi mentre gli spazi chiari corrispondono agli sbocchi dei follicoli.

Lo pseudoreticolo può essere riscontrato sia nelle lesioni melanocitarie, benigne o maligne, che nelle lesioni non melanocitarie come la lentigo senile e la cheratosi seborroica.

In sede palmo-plantare il pigmento degli zaffi interpapillare, per una peculiare conformazione degli stessi, non dà luogo ad una rete ma a linee ed altre configurazioni caratteristiche.

I pattern a solchi paralleli, il pattern a grata,il fibrillare ed il pattern a creste parallele,con le loro varianti morfologiche, rappresentano in questi distretti gli equivalenti topografici della rete pigmentaria.

Allo stesso modo, a livello delle mucose, l’iperpigmentazione della basale associata o meno a proliferazione dei melanociti, come nel caso delle melanosi; per la peculiare conformazione anatomica di queste regioni non determina la comparsa di un reticolo pigmentario ma la presenza di pigmentazione diffusa di fondo con rinforzi figurati del pigmento di tipo granulare, lineare o globulare.

La conoscenza di questi equivalenti topografici della rete pigmentaria e delle loro variabili morfologiche di tipicità ed atipicità consente una valutazione dermoscopica adeguata delle lesioni pigmentate in distretti particolari e di conseguenza un migliore management delle stesse.

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