barra1

CORSO: Dermoscopia: la conosci davvero?

Il Melanoma “difficile”
Gian Luigi Giovene

Dermatologo, Perugia


 

 

La diagnosi clinico-dermoscopica del melanoma è, nella maggioranza dei casi, agevole. Quando la regola dell’ABCDE clinico trova adeguata applicazione, è peraltro probabile che all’esame dermoscopico corrispondano criteri indicativi di un melanoma di discreto spessore, quali strie irregolari, velo blu-biancastro, pattern vascolare atipico, etc.

In tal caso la demoscopia altro non può che confermare il sospetto clinico di melanoma; né la strategia gestionale della lesione, né la prognosi, purtroppo, trarranno vantaggio da ciò.

La vera sfida è diagnosticare il melanoma ad un livello di progressione neoplastica ancora limitato, che possa garantire soddisfacenti indici di sopravvivenza a 5 anni.

A tal fine dobbiamo giocoforza spostare la nostra attenzione su melanomi che, per precocità di osservazione, presentino caratteri clinici e dermoscopici assimilabili a quelli di altre lesioni pigmentate benigne, di natura melanocitaria e non; in questo caso il contributo dell’indagine dermoscopica può risultare decisivo ai fini diagnostici e prognostici.

Abbiamo personalmente individuato alcune tipologie di presentazione clinico-dermoscopica del melanoma in situ/sottile: a tipo “nevo lentigginoso”, a tipo “nevo di Spitz/Reed”, a tipo “nevo di Clark”, a tipo “cheratosi seborroica”, a cui si aggiunge il melanoma acromico/ipocromico.

Riuscire a riconoscere i criteri dermoscopici che differenziano tali quadri di melanoma “difficile” dalle lesioni cui sono ad un primo acchitto assimilabili significa salvare molte vite..

Mercoledì 20

Giovedì 21

Venerdì 22

Sabato 23

Poster

Comunicazioni libere

 

SALA PLENARIA

 

SALA A

 

SALA B

 

SALA PLENARIA

 

SALA A

 

SALA B