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Corso SILD: Laserdermatologia
Estetica in Dermatologia:

Sorgenti di Luce e Implicazioni Medico-legali

 

Indicazioni e limiti della Radiofrequenza in dermatologia
S. Pugliese

Dermatologo, Monopoli (BA)


 

La Radiofrequenza (RF) rappresenta una recente ed interessante metodica nel trattamento di alcuni inestetismi quali l’adiposità localizzata, la panniculopatia edemato-fibro-sclerotica (P.E.F.S.), meglio conosciuta con il nome di “cellulite”, l’invecchiamento cutaneo e le teleangiectasie. L’apparecchiatura consta di un generatore di corrente alternata ad alta frequenza, di manipoli con caratteristiche diverse in funzione delle patologie da trattare e forniti di un intrinseco sistema di raffreddamento essenziale per evitare il surriscaldamento dell’epidermide. Il principio su cui si basa questa metodica consiste nel riscaldamento controllato del tessuto, derma o sottocute, mediante l’induzione di un campo elettromagnetico che determina nel tessuto interessato una complessa e variegata risposta in funzione della modalità applicativa prescelta. La RF permette di trasmettere, in maniera controllata, calore ai tessuti sottostanti molto più in profondità di qualsiasi altro sistema ed in particolare della metodica laser. Il manipolo bipolare presenta al suo interno due elettrodi (+/-) che eccitati generano un campo elettromagnetico con una profondità di circa 3-6 mm. L’utilizzo bipolare è peculiare per il trattamento dell’invecchiamento del viso, collo e decolleté. Può essere usato da solo o meglio abbinato a sorgente laser anche per il trattamento delle teleangiectasie. Il manipolo monoplare è costituito da un unico elettrodo che genera, sempre attraverso la costituzione di un campo elettromagnetico, un riscaldamento controllato molto più profondo che nella modalità bipolare, arrivando sino a 4-6 cm di profondità. L’intensità del riscaldamento è in funzione della conducibilità tissutale ed in particolare modo della resistenza che ogni specifico tessuto oppone a farsi attraversare da una corrente elettrica. Questa resistenza, chiamata impedenza, varia notevolmente in funzione delle peculiarità del tessuto da trattare. Ad esempio, il sangue offre un’impedenza certamente maggiore al grasso, la cute disidratata si lascia più facilmente attraversare rispetto ad una cute ben idratata. Questi concetti fisici sono basilari per l’applicazione pratica di questa metodica, che deve essere quindi personalizzata per ogni paziente e distretto. In modalità bipolare, come innanzi accennato, la RF è particolarmente indicata nel trattamento dell’invec-chiamento cutaneo sia cronologico sia fotoindotto. In particolare agisce sul trofismo del tessuto cutaneo migliorandone anche il tono. Il campo elettromagnetico indotto dal manipolo, con il conseguente rialzo termico del derma, induce una intensa stimolazione dei fibroblasti cui consegue la liberazione di sostanze vasoattive che riattivano il microcircolo ed una contestuale fibrillopoiesi e collagenogenesi che giustifica l’effettivo miglioramento dell’obiettività clinica. In eguale misura si osserva un ricompattamento del collageno preesistente che si dispone in maniera più ordinata sui piani spaziali. Non c’è necessità di anestesia ed il paziente, terminata la seduta, può tranquillamente riprendere la sua quotidianità e può truccarsi, se lo vuole. In modalità unipolare la RF è particolarmente indicata nel trattamento della adiposità localizzata e di quella condizione clinica identificata con l’acronimo di P.E.F.S., meglio conosciuta dall’utenza con il termine di “cellulite”. E’ bene precisare con i risultati migliori si hanno nel trattamento dell’adiposità localizzata in virtù dell’assenza delle anomalie anatomico-strutturali presenti nella P.E.F.S. responsabili di una maggiore resistenza del tessuto a farsi attraversare dall’impulso elettrico. La modalità utilizzata in entrambi i casi è quella monopolare. In questo caso, il campo elettromagnetico indotto dal manipolo, determina un riscaldamento termico del tessuto in profondità(4-6 cm) con duplice azione: 1- intensa attivazione del microcircolo con associato migliorato drenaggio (qualora trattasi di cellulite), 2- alterazione della carica elettrica citoplasmatica adipocitaria con conseguente attività lipolitica. La metodica non è invasiva ed è praticamente indolore, considerato che il paziente percepisce soltanto una sensazione di calore più o meno intensa secondo l'individuale sensibilità ed i parametri operativi utilizzati. E’ bene ricordare che i miglioramenti, già riscontrabili dopo le prime sedute, si stabilizzano ulteriormente nel prosieguo e sono decisamente più eclatanti se si abbina un’adeguata attività motoria ed igiene alimentare. Particolarmente interessante è l’utilizzo della RF nel trattamento delle teleangiectasie. In questo caso spesso viene associata con sorgenti laser il cui spot viene preceduto da un’emissione di RF che ne potenzia l’effetto, preriscaldando il “target”. I campi di utilizzo innanzi descritti meritano comunque un’attenta valutazione anche istologica, carenza questa frequente in campo dermoestetico. L’autore pertanto propone un’ampia carrellata di quadri clinici che attestano l’efficacia di questa nuova offerta terapeutica pur evidenziandone i limiti e le precise modalità d’uso

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Giovedì 21

Venerdì 22

Sabato 23

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