FOCUS ON: Herpes Zoster e MST

I vaccini anti HPV
Aldo Di Carlo

L’attuale generazione di vaccini preventivi HPV è basata sull’assemblaggio delle sole proteine di rivestimento del virus HPV escludendo la componente interna, costituita da DNA virale. Nel caso di vaccino bivalente vengono impiegati epitomi degli HPV 16 e 18 mentre il vaccino tetravalente stimola la risposta anticorpale diretta anche contro epitomi HPV 6 e 11, responsabili della conilomatosi anogenitale. Di norma vengono praticate tre dosi, somministrate per via IM nel periodo di tre mesi. I primi dati del follow up di soggetti vaccinati hanno mostrato che l’effetto protettivo non è inferiore ai 4,5 anni in assenza di significativi effetti collaterali. Il National Counseling Institute attualmente sta valutando la necessità di ulteriori dosi di richiamo per prolungare il periodo di immunità.

Vengono riferite le problematiche tutt’ora attuali riguardanti l’epoca e l’obbligatorietà della vaccinazione HPV e le osservazione connesse alla prima fase della vaccinazione su larga scala attualmente in atto negli USA. In italia il progetto del Min Salute dovrebbe prevedere per il prossimo anno la somministrazione gratuita del vaccino per femmine adolescenti con età di 12 anni. Alcuni problemi sono tutt’ora in fase di discussione. Il primo di essi è che altri genotipi virali, quali gli HPV 31, 33, 35 ecc possono essere resposabili del cancro della cervice contro cui l’attuale vaccino non mostra alcuna protezione; a tale proposito sono in fase sperimentale nuovi vaccini contenenti frazioni L1 di questi altri genotipi. La seconda è che la vaccinazione non previene la progessione verso il cancro se il virus è già stabilmente integrato nel DNA al momento della somministrazione del vaccino. Infine è da considerare che sono in fase avanzata di sperimentazione vaccini terapeutici, da impiegare in soggetti HPV infetti.