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SESSIONE: Dermatologia Ambientale

La fotoprotezione è sempre solo….protettiva
Leonardo Celleno, Alessandra D’Amore

Clinica Dermatologica Università Cattolica – Roma


 

I prodotti antisolari per molti anni sono stati dedicati essenzialmente alla protezione della frazione UVB dello spettro solare responsabile dell’eritema.

Tale capacità indicata con un numero e con la sigla SPF è stata per molto tempo l’unica caratteristica richiesta a prodotti che inoltre non avevano certo una grande “compliance cosmetica”.

Solamente nell’ultimo decennio ai prodotti fotoprotettivi si è chiesto di estendere la loro azione anche agli UVA, ma, ancora oggi, esistono molti problemi su come valutare la loro efficacia protettiva nei confronti della radiazione solare e, se esiste un metodo internazionale per valutare l’SPF, per la valutazione del fattore protettivo contro gli UVA, ancora non vi è accordo sulla metodologia da impiegare da parte della comunità scientifica.

Proprio le difficoltà metodologiche di valutazione e l a confusione da queste ingenerate hanno spinto l’Unione Europea a richiedere all’industria cosmetica una nuova scala per definire il fattore di protezione solare che, quando applicata, classificherà non più con dei numeri i vari prodotti, ma li dividerà in semplice fasce: bassa, media, alta e molto alta..

Durante questa continua evoluzione i prodotti fotoprotettivi hanno comunque subito delle sostanziali modifiche e, se prima erano talora poco graditi per la loro scarsa accettabilità cosmetica ed erano dedicati solamente alla fotoprotezione , oggi questi prodotti interpretano un ruolo ben più ampio.

La loro applicazione, pur garantendo anche una protezione anti UV molto alta, non risulta più sgradevole ed inoltre esplicano azioni proprie un tempo di altre categorie di prodotti quali l’idratazione, l’azione lenitiva ed immunoprotettiva.

Tali funzionalità sono valutate con test specifici, ormai indispensabili per dimostrare le attività vantate.

Mercoledì 20

Giovedì 21

Venerdì 22

Sabato 23

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