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CORSO: Dermoscopia: la conosci davvero?

Rete pigmentaria
Gian Luigi Giovene

Dermatologo, Perugia


 

 

La rete pigmentaria (RP) è costituita da un insieme di linee pigmentate che si stagliano su un fondo chiaro, incrociandosi e legandosi a formare delle maglie. Da un punto di vista anatomico, essa è l’espressione di un aumento della densità melanica a livello dello strato basale dell’epidermide.

Le linee della RP corrispondono agli zaffi interpapillari iperpigmentati, mentre gli spazi all’interno delle maglie corrispondono all’apice delle papille dermiche. L’aspetto della RP è quindi determinato dalle dimensioni, dalla distribuzione e dalla pigmentazione degli zaffi interpapillari.

A livelli di magnificazione elevati, le linee di rete presentano frequentemente una struttura binaria, costituita da due linee esterne più scure (proiezioni dei versanti iperpigmentati delle creste) separate da una banda più chiara (proiezione dell’apice delle stesse).

Se, dermoscopicamente, l’individuazione della rete (pur con alcune eccezioni) rappresenta il momento più importante nella distinzione delle lesioni pigmentate di natura melanocitaria da quelle di natura non melanocitaria, l’analisi delle sue caratteristiche morfologiche generali e locali fornisce preziose informazioni sull’architettura della giunzione e sulle sue eventuali perturbazioni.

La possibilità di valutare la disposizione del pigmento a livello giunzionale è di estrema importanza, poiché, come è noto, la maggior parte dei melanomi insorge proprio a tale livello.

In generale, una rete tipica, vale a dire ordinata, con maglie uniformi e linee sottili ben sfumate in periferia si riscontra nelle lesioni melanocitarie benigne. Viceversa, nelle lesioni displastiche/maligne, è precocemente riscontrabile una reta atipica, con maglie irregolari e/o linee spesse e scure, soprattutto in posizione eccentrica. In particolare, la perdita della struttura a binario sopra ricordata, a favore di linee di rete caratterizzate da compatta ed intensa pigmentazione, può essere interpretata come una massiccia invasione delle creste epidermiche da parte di melanociti atipici/maligni.

Le caratteristiche morfologiche della rete sopra riportate rappresentano peraltro un criterio, seppur altamente significativo, di tipo “statico”. Volendo tentare di affrontare la questione da un punto di vista “dinamico”, l’Autore propone tre fondamentali modelli dermoscopici di progressione delle proliferazioni melanocitarie atipiche/maligne, singolarmente incentrati su:

 

- prominenza della rete

- destrutturazione della rete

- obliterazione della rete

 

Di ciascuno vengono prodotti numerosi esempi.

Mercoledì 20

Giovedì 21

Venerdì 22

Sabato 23

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