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Archivio NEWS

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18/03/2008 N° viste: 5090

L'ortopedia guida il contenzioso sulle cure

In ortopedia si rischia grosso con l'intervento d'anca (15% di segnalazioni); in oculistica la mina vagante è la cataratta (38,7%); in oncologia la malpractice s'accanisce soprattutto con gli organi tipicamente femminili (27%).
Sono oltre 4mila i presunti "errori medici" segnalati lo scorso anno a Cittadinanzattiva-Tribunale dei diritti del malato, che domani presenta a Roma il rapporto «Pit Salute 2007». Il report contiene la summa di 22.380 segnalazioni di disagio dei cittadini alle prese con l'assistenza sanitaria: i casi di scarse cure sono il 18% (meno 2% rispetto al 2006) e si confermano come uno dei principali temi di scontro tra il cittadino e il Ssn. Questi numeri non rappresentano ed esauriscono l'universo italiano delle cure ma – come spiega lo stesso rapporto – sono comunque «rilevanti».

I camici bianchi continuano a sbagliare soprattutto in ospedale (69% delle segnalazioni), nel tempo di ricovero (91%) e principalmente durante gli interventi chirurgici (66%) anziché al momento delle diagnosi (28%).
Non molto elevate, nella casistica generale, le differenze di genere: i presunti errori affliggono uomini e donne rispettivamente al 43 e al 57 per cento, mentre il picco delle lamentele si registra nel Nord Italia (39%, contro il 25% del Centro, il 24% del Sud e il 12% delle Isole), forse per una maggiore attenzione dei cittadini a reagire contro inefficienze e disservizi piuttosto che per un peggior servizio.
Inalterata invece la classifica generale per specialità che vede al top (dei guai) ortopedia con il 18% di lamentele, seguita da oncologia e chirurgia generale. Nella generale diminuzione registrata in tutte le aree specialistiche risultano in controtendenza soprattutto cardiologia (+2% sul 2006) e chirurgia generale (+1%).

«L'importante è che queste segnalazioni non vengano automaticamente classificate "errori"», commenta a caldo Maurizio Maggiorotti, ortopedico e presidente di Amami (medici ingiustamente accusati di malpractice). «La vera colpa è non aver ancora creato l'osservatorio del contenzioso e dell'errore che chiediamo da anni».
Su questo almeno hanno ragione i medici che si difendono dalle tante accuse che poi risultano infondate: dati non ce ne sono e forse, riconosce lo stesso presidente di Amami, «il problema serio sta nella qualità della comunicazione col paziente». Un neo ben evidenziato dal rapporto: la difficoltà d'accesso alle informazioni raccoglie circa il 13% delle lamentele.
Fa testo, in proposito, l'esame della documentazione clinica sugli interventi oculistici illustrata dal rapporto: tra gli aspetti problematici spicca quello dei consensi informati fatti firmare al paziente prima dell'intervento. Si tratta di documenti «standard, uguali per tutti, che non sempre riportano le complicanze e non sono rapportati allo stato di salute del singolo paziente – argomenta il Tdm – per questo spesso non è possibile capire se le complicanze sono dovute a eventi imprevisti, dovuti alla particolarità del singolo organismo, alla maggiore o minore abilità del chirurgo o all'impiego di strumenti più o meno all'avanguardia».
Allo stesso modo – e vale per tutte le specialità – vengono facilmente liquidati fastidi o sintomi che potevano funzionare da campanello d'allarme su complicazioni gravi e risulta comunque difficile ottenere le informazioni che servono a effettuare una scelta consapevole: dotazioni della struttura, statistiche sul numero di interventi e sulla loro riuscita, tecnologie e tecniche operatorie in uso.

Tutto sommato forse se la cava meglio chi è fuori corsia: gli odontoiatri totalizzano il 5,5% di segnalazioni, tra cure canalari errate e protesi mal funzionanti; i medici di medicina generale, appena l'1 per cento. Ma per questi ultimi vale la pena di dire che la lamentela più frequente riguarda indisponibilità e irreperibilità, dal 2006 al 2007 le segnalazioni sul medico che non si trova sono passate dal 15,8% al 23,1 per cento.
Certo non è malpractice, ma sembra quanto meno abbandono.



Fonte: Sara Todaro (ilsole24ore.com)




 

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